Guardati ancora intorno. Se ci pensi bene le biblioteche sono un posto un po’ strano. Molte biblioteche sono l’unico luogo, in una città, in cui puoi entrare ed avere molto senza che nessuno ti chieda nulla. Puoi rifugiarti nella biblioteca pubblica, se fuori una pioggia battente ti ha costretta ad interrompere la tua passeggiata. Se sei fortunata, ti offrirà spazi gradevoli, tavoli colorati o trasparenti, sedie ma anche poltrone. Immagina di essere all’estero, per qualche motivo sola e senza soldi. Entrando in una biblioteca puoi consultare la tua casella di posta elettronica, avere informazioni sul più vicino consolato italiano, cercare l’indirizzo di un amico che abita in quella città o in una città non distante. Puoi capire quanto siano importanti le biblioteche per le persone più povere ed emarginate.
La storia di Marius. Quanto può essere importante la biblioteca per un ragazzo meno fortunato di altri.
In alcune biblioteche vi sono spazi arredati come un salotto, come la sala di un caffè. Puoi entrare per nessun motivo preciso ed abbandonarti agli stimoli che ti arrivano dai libri, dai giornali, dalla collezione dei CD musicali o dei film su DVD. Forse hai voglia di esplorare mondi che non conosci, leggere qualcosa sulla religione induista, imparare una nuova lingua, scoprire come si cucinano le tortillas: usare la biblioteca come useresti un’enciclopedia, talvolta aprendo un volume a caso e lasciando andare il tuo pensiero. Le biblioteche esistono anche per questo.
Ragazzi in biblioteca: per ridere un po’…
Nelle biblioteche si privilegia il silenzio, la lettura, ma le biblioteche sono anche luoghi di incontro. Intorno alle sale di lettura, nei luoghi creati per questo scopo o, semplicemente, nei corridoi, negli androni, nei cortili, negli antichi chiostri che in Italia affiancano tante sale di lettura, chi frequenta le biblioteche si incontra, parla delle proprie ricerche, parla del proprio studio o dell’ultimo libro di fiabe che ha letto a suo figlio. Nell’antichità le biblioteche avevano portici dove era possibile leggere ad alta voce, conversare, incontrarsi. Non pensare che le biblioteche nell’antica Roma o nella Grecia ellenistica fossero luoghi per lettori solitari. Gli antichi non leggevano quasi mai in silenzio e la lettura ad alta voce era uno strumento di diffusione e di condivisione. Non a caso molte biblioteche nell’antichità romana erano collocate presso le terme o le palestre, luoghi di incontro pubblici e gratuiti.
La lettura nell’antichità.